Notizie | 20 ottobre 2022, 17:49

Turismo: Puglia, la preferita dell'estate 2022

In vacanza 28,6 milioni di italiani - I risultati della stagione - Il 6% degli albergatori teme di non poter riaprire l'anno prossimo per gli aumenti dei costi

Turismo: Puglia, la preferita dell'estate 2022

Nell'estate appena passata 28,6 milioni di italiani hanno fatto la valigia per concedersi una vacanza all’insegna del relax, privilegiando l’Italia e il mare e riconoscendo al personale delle strutture ricettive nazionali doti di cortesia e competenza. É quanto emerge dall’Osservatorio sul Turismo Nomisma-Unicredit.

Lo studio, condotto tramite interviste ai turisti italiani e agli operatori alberghieri ed extra-alberghieri, ha intercettato i trend legati al modo di viaggiare degli italiani e all’intero ecosistema ricettivo nazionale.

Dopo quanto rilevato dalla prima edizione dell’Osservatorio, una rinnovata voglia di viaggiare ha contraddistinto l’estate 2022 degli italiani. Sono stati 28,6 milioni i travellers che nel periodo giugno-settembre hanno fatto la valigia e trascorso almeno una notte fuori casa.

L’85% dei viaggiatori ha scelto l’Italia come destinazione dei propri viaggi privilegiando Puglia (13%), Sicilia (10%) e Toscana (9%).

Il 12% ha invece viaggiato entro i confini europei; SpagnaFrancia e Grecia le mete più gettonate. Viaggi organizzati con largo anticipo (almeno un mese prima della partenza) da due traveller su tre, mentre il restante 35% ha puntato su opzioni last minute.

Chi, invece, non è partito lo ha fatto in un caso su due per motivi economici: per una situazione economica familiare non favorevole (55%), o per risparmiare (45%). Il 28% di chi ha rinunciato alle vacanze, si è comunque concesso gite in giornata ed escursioni.

Considerando le abitudini di viaggio, le mete estive predilette sono state quelle marine (scelta dal 59% di chi è partito), seguite da montagna (12%), grandi città d’arte (9%), borghi a vocazione culturale (6%), o a vocazione paesaggistica (6%). 

Per gli italiani le vacanze estive si sono confermate un’occasione per stare con la famiglia (59%) e passare del tempo con gli amici (17%), ma anche un pretesto per dedicare momenti a se stessi (16%) o stringere nuove amicizie (6%).

Secondo i dati dell’Osservatorio, le vacanze fatte nel 2022 sono state all’insegna del relax per il 62% dei viaggiatori. I traveller per descrivere le vacanze fatte evocano, inoltre, il contatto con la natura (46%), i piaceri legati all’enogastronomia locale (39%), la cultura (23%) e il divertimento (13%). 

Delle località visitate durante le ferie estive, gli italiani hanno apprezzato soprattutto la qualità dell’offerta enogastronomica di qualità (24%), l’attenzione dedicata all’ambiente e alla sostenibilità (24%), l’offerta culturale ampia e di qualità (19%), e l’attenzione degli operatori verso le esigenze del turista (19%). 

A incidere sulla soddisfazione per la struttura ricettiva sono stati soprattutto aspetti inerenti il personale (il 67% ha gradito la cortesia e la competenza dello staff) e la digitalizzazione (la presenza di una connessione veloce ha soddisfatto il 53% dei turisti). 

Lo studio ha registrato inoltre feedback positivi per la posizione strategica della struttura rispetto a luoghi di interesse (61%) e per le condizioni e lo stato manutentivo dell’edificio e delle camere (60%).

Inoltre, un ospite su quattro, ha apprezzato la proposta di gite ed escursioni, il 24% la qualità delle portate offerte dalle strutture con servizio di ristorazione e il 22% la presenza di menù in grado di rispondere ad esigenze e stili alimentari.

L’Osservatorio Nomisma-UniCredit ha dedicato un approfondimento alle esigenze degli operatori turistici. La fase di ascolto ha messo in luce un settore – quello turistico – pesantemente colpito dall’attuale congiuntura: il 67% degli albergatori denuncia criticità nello svolgimento della propria attività imprenditoriale. Il 6% degli operatori pensa, addirittura, di non riuscire a garantire l’apertura nel corso del 2023, mentre il 12% non sa ancora cosa attendersi dall’anno venturo. Inflazione e interruzioni nelle catene di approvvigionamento sono i principali ostacoli al normale svolgimento delle attività.

Il 90% degli operatori lamenta, infatti, un aumento dei costi legati all’energia, il 70% il generale incremento dei prezzi, il 20% difficoltà nel reperire materie prime e il 18% ritardi nelle consegne. A questo si aggiungono una minore capacità di spesa da parte dei turisti (56%) e una domanda turistica ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici. Anche il mercato del lavoro è fonte di grande preoccupazione per gli operatori del comparto. Il 39% fa fatica a reperire personale, mentre il 27% sottolinea un incremento del costo del lavoro.

Alle luce delle criticità denunciate, l’81% degli operatori turistici sta già adottando o adotterà entro l’autunno strategie per gestire le difficoltà operative. In particolare, agiranno modificando l’offerta – con un innalzamento dei prezzi delle camere (75%) e dei servizi offerti (43%) o con una riduzione dei mesi di apertura (34%). 

Le exit strategies messe in atto dagli albergatori prevedono anche una serie di investimenti, come quelli destinati all’efficientamento energetico della struttura (43%), alla produzione di energia da fonti rinnovabili (39%). 

Queste decisioni hanno richiesto per quasi un albergatore su tre una decisa flessibilità: il 31% ha infatti dovuto operare una revisione del piano di investimenti preventivato. Altra leva strategica è quella che riguarda la modifica dei comportamenti di consumo energetico. Il 48% degli operatori turistici ridurrà l’utilizzo del riscaldamento, il 44% diminuirà il ricorso al condizionatore, mentre il 37% adotterà lampadine a basso consumo.

L’attuale scenario internazionale impatterà evidentemente sul mondo di viaggiare degli italiani e sul modo di fare ricezione. Per questo gli operatori sono decisi a strutturare un’offerta sempre più personalizzata e smart. Spiccano, in questo senso, le soluzioni digitali che puntano a facilitare l’esperienza del turista in tutte le fasi del viaggio: dalla realizzazione di un nuovo sito web della struttura (40%), alla creazione di un’App tramite cui effettuare il check-in/check-out e gli acquisti dei servizi offerti (30%) fino al maggiore ricorso alla domotica nelle proprie camere (29%).

Per quanto concerne i servizi leisure, legati al tempo libero in senso stretto, entro i prossimi 2-3 anni il 30% degli operatori proporrà ai viaggiatori un servizio di guide per accompagnare gli ospiti durante le escursioni sul territorio, mentre una struttura su quattro metterà a disposizione biciclette o e-bike per gli ospiti. 

Centrale, in ogni caso, rimarrà l’aspetto enogastronomico, la valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità: le strutture immaginano di proporre ai propri ospiti visite ad aziende di prodotti alimentari tipici per scoprire la tradizione enogastronomica locale (28%), e di inserire nei propri menù portate con prodotti bio (27%).

Sul fronte degli interventi migliorativi legati alle strutture, la realizzazione di aree relax è importante per il 23% degli operatori, seguita dallo sviluppo di aree fitness e benessere (17%) e dalla realizzazione di aree bambini (16%). Infine, fra i servizi business, emerge il nuovo ruolo ricoperto dallo smart working e di conseguenza l’esigenza di dotare di postazioni adeguate le camere (22%) e le aree comuni della struttura (17%).