Notizie | 15 dicembre 2022, 16:24

Isp: 370 milioni per l'agricoltura del Nord Ovest

Isp: 370 milioni per l'agricoltura del Nord Ovest

A Torino si è tenuta la terza tappa del tour organizzato da Coldiretti e Intesa Sanpaolo per illustrare agli imprenditori agricoli l’accordo nazionale volto a favorire sostenibilità ambientale, imprenditoria giovanile, internazionalizzazione e accesso al Pnrr.

L’accordo prevede un plafond di 3 miliardi di euro, di cui 370 milioni destinati a Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per cogliere le opportunità dei bandi previsti dal Pnrr per il settore, in particolare quelli relativi ai “Parchi agrisolari” e all’“Innovazione e meccanizzazione”, ma anche per gli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio.

Per la valorizzazione delle filiere produttive Intesa Sanpaolo ha sviluppato il Programma Sviluppo Filiere, grazie al quale le piccole e medie imprese agricole fornitrici strategiche delle aziende champion possono beneficiare di migliori condizioni di accesso al credito: nel settore agro-alimentare sono stati attivati 170 contratti di filiera, di cui ben 70 in Piemonte, che coinvolgono in tutto il Paese per il comparto oltre 6.500 fornitori, oltre 22.000 dipendenti del capofiliera, per un volume d’affari complessivo di 22 miliardi di euro.

Con l'occasione è stato ricordato che la filiera agroalimentare rappresenta uno dei settori chiave dell’economia del nostro Paese ed è ai primi posti anche in Europa. Nel 2021 il settore agroalimentare italiano (inteso come la somma di agricoltura, silvicoltura e pesca e dell’industria alimentare delle bevande e del tabacco) ha generato un valore aggiunto di 63 miliardi di euro, il 4% circa del totale italiano e ha dato occupazione a oltre 1,4 milioni di addetti, il 5,5% sul totale occupazione in Italia. Ma se consideriamo anche l’indotto e i margini del settore dei trasporti, della distribuzione e della ristorazione, il peso sull’intero sistema economico sale a circa il 13%.

In particolare, il Piemonte è la nona regione italiana per valore aggiunto in agricoltura, con oltre 1,9 miliardi di euro nel 2020; mentre Liguria e Valle d’Aosta hanno prodotto rispettivamente 446 e 49 milioni. Gli occupati sono oltre 48mila in Piemonte, quasi 11mila in Liguria e circa 2mila in Valle d’Aosta.

Il Piemonte è inoltre la seconda regione italiana per allevamento di bovini (dopo la Lombardia) con oltre 800mila capi (il 14% del totale nazionale) e la terza per suini (dopo Lombardia ed Emilia-Romagna) con oltre 1,1 milioni di capi.

Il territorio piemontese è inoltre particolarmente vocato alla produzione di riso, con oltre 115 mila ettari coltivati (il 51% del totale nazionale), di nocciola, con 25mila ettari (29%) e di altra frutta come mele (12%), kiwi (14%) e pesche nettarine (11%).

In Liguria spicca la coltivazione di olive da olio (12.500 ettari) e di olive da tavola, che con 4.300 ettari dedicati rappresentano il 12% del totale nazionale. La Liguria è inoltre la prima regione italiana per numero di aziende agricole con coltivazione di piante e fiori ornamentali (oltre 2.300, circa il 30% del totale nazionale).

In Valle d’Aosta, la maggior parte della superficie agricola è destinata a prati e pascoli (oltre 40mila ettari); seguono per estensione gli ettari destinati a vino (450) e alla coltivazione di mele (240). L’allevamento è dedito soprattutto ai bovini (circa 40mila capi).

I primati dell’Italia in campo agro-alimentare si esprimono anche e soprattutto in termini di qualità delle produzioni: l’Italia è infatti il primo paese per numero di certificazioni di origine DOP, IGP e STG, con 315 produzioni nel comparto dei cibi e 560 nei vini. Si tratta sia di grandi produzioni italiane conosciute in tutto il mondo, ma anche di tanti piccoli prodotti di nicchia, espressione delle tradizioni del territorio e della sua ricchezza in termini di biodiversità.

Il Piemonte è la terza regione in Italia per numero di certificazioni di origine: sono 91 le produzioni DOP/IGP, di cui 26 cibi e 59 vini; in Liguria e Valle d’Aosta sono rispettivamente 22 e 13. Il Piemonte è la quarta regione italiana per impatto economico della DOP Economy con quasi 1,6 miliardi di valore alla produzione nel 2021 (+15,4% sul 2020), grazie soprattutto alla filiera dei vini.

Per Liguria e Valle d’Aosta sono rispettivamente 38 e 52 milioni; in Valle d’Aosta inoltre il peso della DOP economy sul settore agro-alimentare regionale è di oltre il 30% (superiore alla media nazionale del 21%) grazie soprattutto al contributo della filiera dei formaggi.

L’export del settore agroalimentare italiano è cresciuto molto negli ultimi anni, non si è fermato neanche durante la pandemia e nel 2021 ha superato per la prima volta il traguardo dei 50 miliardi di euro. Tutto questo è stato possibile grazie alla specializzazione dell’Italia a livello mondiale nei prodotti di qualità e in particolare nella fascia alta. Il nostro Paese è infatti il sesto esportatore mondiale di prodotti agro-alimentari trasformati, ma se consideriamo solo la fascia alta di prezzo, il top di gamma, l’Italia guadagna due posizioni e sale in quarta posizione.

In alcune filiere, poi, la specializzazione nella fascia di prezzo più alta è particolarmente spiccata, come ad esempio per la pasta e prodotti da forno, dove l’Italia è il primo esportatore mondiale in fascia alta con una quota del 17%, ma anche nei formaggi, dove la quota di mercato arriva al 12%. Sui mercati internazionali, l’export agro-alimentare del Piemonte è raddoppiato dal 2008 a oggi, passando da 3,6 miliardi a oltre 7,5 nel 2021; ottima evoluzione anche per la Liguria, che passa da 518 a 821 milioni; più contenuto l’export agro-alimentare della Valle d’Aosta (68 milioni nel 2021, erano 44 nel 2008).

Un prodotto “alfiere” del Made in Italy nel mondo è il vino. L’Italia è il primo produttore mondiale di vino, con oltre 50 milioni di ettolitri, secondo per export in valore, con 7,1 miliardi di euro nel 2021, dopo la Francia che ha totalizzato 11 miliardi, ma sta crescendo molto sulla fascia alta grazie alla valorizzazione del territorio: in termini di biodiversità, infatti, l’Italia è il Paese con più vitigni autoctoni al mondo.

Il Piemonte è la sesta regione italiana per produzione di vino, ma sale in seconda posizione per valore dell’export: 2,5 milioni di ettolitri prodotti nel 2021 hanno generato un valore delle esportazioni di 1,2 miliardi di euro; inoltre Il 94% del vino prodotto in Piemonte è certificato DOP/IGP.

La produzione vitivinicola di Liguria e Valle d’Aosta è invece più contenuta sia in quantità che come valore di esportazioni, ma non in qualità: In Liguria, sono stati prodotti 80mila di ettolitri di vino, 15mila per la Valle d’Aosta; l’export nelle due regioni è stato rispettivamente di 22 e 3 milioni di euro. La percentuale di vino certificato DOP/IGP in Liguria è del 67%; per la Valle d’Aosta l’82%.